La finzione scenica del Sacro Bosco di Bomarzio

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A Bomarzio, in provincia di Viterbo, alle pendici di un vero e proprio anfiteatro naturale, si erge la Villa delle Meraviglie o Sacro Bosco, fatta costruire da Vicino Orsini nel XVI secolo. Un gioiello della nostra Italia meno conosciuta amato da Goethe, Salvador Dali, Mario Praz e Maurizio Calvesi.

Sacro Bosco di Bomarzio - Italia Meravigliosa

Bomarzio è un piccolo borgo alle pendici del Monte Cimino in provincia di Viterbo. Un borgo piccolo visto che non raggiunge le 2000 anime ma prezioso perchè custodisce un gioiello della nostra Italia meno conosciuta, la Villa delle Meraviglie o Sacro Bosco.
Il complesso monumentale fu fatto costruire da Vicino Orsini nel 1552 ad opera del grande architetto Pirro Ligorio. Questo nome, agli appassionati di storia dell'arte, non può non far venire in mente che al suo ingegno si deve la progettazione di Villa d'Este di Tivoli, capolavoro del Rinascimento italiano nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Sacro Bosco di Bomarzio - Italia Meravigliosa

lI Sacro Bosco, pur inserendosi a pieno titolo nell'erudita cultura architettonico-naturalista del secondo Cinquecento, costituisce un unicum. A visita dei tanti giardini all'italiana che abbelliscono la nostra penisola ci riconducono ad un unicuum progettuale, ad una comune filosofia, a comuni criteri di razionalità geometrica e prospettica, con ornamenti quali le ampie terrazze, le fontane con giochi d'acqua e le sculture manieriste.
Il monumentale Sacro Bosco si discosta totalmente da tali schemi progettuali. Si tratta infatti di un parco naturale che si estende su una superficie di circa 3 ettari, in una foresta di conifere e latifoglie. Al suo interno trovano posto un gran numero di sculture di varia grandezza ritraenti animali e mostri mitologici, ma anche edifici che riprendono il mondo classico e/o annullano le regole prospettiche o estetiche, allo scopo di confondere il visitatore. Tra queste un'attrazione particolare è costituita dall'architettura impossibile della "casa inclinata".

Sacro Bosco di Bomarzio - Italia Meravigliosa

Le sculture sono state realizzate in basalto, materiale disponibile in quantità massicce in loco; molte attrazioni sono contrassegnate da iscrizioni enigmatiche e misteriose, sopravvissute purtroppo in piccola parte.

Sacro Bosco di Bomarzio - Italia Meravigliosa

Scienziati, storici e filologi hanno fatto parecchi tentativi di spiegare il labirinto di simboli, ed hanno trovato temi antichi e motivi della letteratura rinascimentale, per esempio del Canzoniere di Francesco Petrarca o dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Sono rimasti, però, talmente tanti i misteri che uno schema interpretativo universale, alla fine, non è stato trovato e forse non potrà mai essere trovato. Tra le innumerevoli ipotesi anche quella che vedrebbero il luogo come un "percorso iniziatico".
Su un pilastro, però, compare la possibile iscrizione-chiave per interpretare il quid che ha ispirato la realizzazione di questo gioiello: "Sol per sfogare il core". Forse Vicino Orsini volle semplicemente dotarsi di un luogo incantato per il piacere altrui o personale, dedicandolo a sua moglie, Giulia Farnese (non l'omonima concubina del papa Alessandro VI).

Sacro Bosco di Bomarzio - Italia Meravigliosa

Nel 1585, dopo la morte dell'ultimo principe Orsini, il parco fu abbandonato e nella seconda metà del Novecento fu restaurato dalla coppia Giancarlo e Tina Severi Bettini, i quali sono sepolti nel tempietto interno al parco, che forse è anche il sepolcro di Giulia Farnese.
Questo meraviglioso luogo, recuperato nel suo mistero e splendore , è stato rivalutato da intellettuali e artisti come Claude Lorrain, Johann Wolfgang von Goethe, Salvador Dali, Mario Praz e Maurizio Calvesi.

Mario Mestri - redazione Italia Meravigliosa