Brianza: due parchi da conoscere

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Il territorio della Brianza orientale sta vivendo, negli ultimi dieci anni la nascita di molti parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS). Questo territorio, tra i più densamente popolati d'Europa, (si pensi ai 2.500 abitanti/km quadrato delle province di Milano), ha capito, attraverso la sensibilità dei suoi cittadini e amministratori, la necessità di proteggere le poche aree agricole e di pregio naturalistico rimaste intatte. Due esempi recenti vanno in queste direzioni: la nascita e l'istituzione del "Parco dei Colli Briantei", (un percorso durato 9 anni e giunto a termine da pochi mesi) e l'istituendo "Parco della cascina Cavallera".

Il  Parco dei Colli Briantei ha una superficie di quasi 550 ettari e nasce, per iniziativa dei comuni di Camparada, Usmate e Arcore, con lo scopo di tutelare un ambiente collinare con spiccate caratteristiche di naturalità dove sono presenti boschi, campi, corsi d'acqua e piccole zone umide. Il parco si colloca all'interno di un reticolo di aree protette che vede la presenza del Parco regionale della Valle del Lambro ad Ovest, il Parco Regionale di Montevecchia Valle del Curone a Nord il Parco locale del Molgora ad Est ed il Parco agricolo della Cavallera a Sud. Per questa sua posizione strategica il parco costituisce un corridoio ecologico di grande importanza all'interno del reticolo di aree protette della provincia di Milano.
I colli Briantei costituiscono inoltre un importante tassello del progetto della Dorsale Verde Nord Milano, la cintura di aree protette a Nord della metropoli progettata dalla Provincia per salvaguardare le ultime aree naturali della zona.
La fauna e la flora presenti sono importanti perché i boschi del parco, pur essendo modificati dall'intervento dell'uomo, sono ricchi di biodiversità: su tutto il territorio del parco è diffusa la Robinia, una pianta di origine nordamericana introdotta in Italia sin dal 1600, il Castagno, il Rovere, il Ciliegio tardivo, il Biancospino, l'Agrifoglio e molte altre specie autoctone. Anche la fauna del parco è costituita da numerose specie: dai rapaci come il Gheppio, la Poiana, lo Sparviere, la Civetta, il Gufo comune, ai mammiferi, come lo Scoiattolo rosso, la Volpe, il Moscardino e il Ghiro. Nel parco dei colli Briantei ricordiamo anche la presenza di ville e cascine attorno alle quali ruota una vera e propria tradizione che oggi è possibile conoscere e ricordare: la villa Belgioioso Scaccabarozzi di Usmate-Velate, Villa Borromeo d'Adda, Villa San Martino, Villa Ravizza e Villa La Cazzola ad Arcore ed infine Villa Borgia e Villa Ala Ponzone sempre ad Usmate-Velate. Luoghi di svago per la nobiltà milanese inizialmente votati per l'attività venatoria ma che nel seguito divennero vere e proprie residenze circondate da ampie distese di terreno coltivato. Il parco si circonda, inoltre, di importanti iniziative volte a far conoscere e amare il territorio, come la Camminata nel Parco  o le serate di  videoproiezione dedicate alla flora ed alla fauna.
Il secondo esempio è il parco locale di interesse sovracomunale della Cavallera, nato grazie all'intesa tra i comuni di: Arcore, Concorezzo, Villasanta e Vimercate, il parco occupa un'area di quasi 650 ettari ( un ettaro = 10.000 mq) . Nasce per salvaguardare un territorio caratterizzato da una spiccata vocazione agricola e dalla presenza di numerosi nuclei rurali, omogeneamente distribuiti, costituiti da cascine di antica origine. Il parco è stato ideato con l'intento di attenuare gli effetti della progressiva urbanizzazione del nostro territorio e per salvaguardare campi coltivati, boschetti e filari di gelsi che costituiscono una importante testimonianza delle nostre radici culturali. Il parco prende il nome dalla bella e antica cascina Cavallera che si trova al centro dell'area. Il procedimento per l'istituzione del parco è iniziato nel 2003 con l'adesione ad un protocollo d'intesa dei comuni interessati. Per motivi puramente tecnici, per ora, il comune di Monza, peraltro interessato solo da una piccola area, non è entrato nel parco anche se inizialmente era prevista la sua adesione. Dopo la firma della convenzione tra i comuni il 27 Febbraio 2009, la provincia ha formalmente riconosciuto il Parco Agricolo della Cavallera nel Marzo del 2009.
Una corretta gestione e manutenzione di questi territori assume, dunque, un ruolo di estrema importanza, oltre che culturale come testimonianza delle civiltà contadina, anche per la conservazione di un patrimonio faunistico di grande valore. Il prossimo passo sarà, quindi, la messa a punto di linee guida volte a   salvaguardare le bellezze paesaggistiche e le valenze naturalistiche di questi parchi; bisognerà creare, ad esempio una rete operativa tra le aree protette presenti nel Vimercatese ; completare l'iter istitutivo dei parchi della Cavallera, rendendoli fruibili alla cittadinanza, territori da "vivere" dove sia possibile creare occasioni di partecipazione sociale e culturale; conservare inoltre la biodiversità del territorio ma anche sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza dei Parchi attraverso eventi ed incontri pubblici e migliorare l'aspetto paesaggistico dell'area, recuperando le situazioni degradate.
Tutto questo si deve concretizzare in strumenti di gestione, quali piani paesistici del parco, che non dovranno limitarsi ad "imbalsamare" il territorio all'interno di normative rigide e vincolistiche ma permettere una valorizzazione concreta delle aree, anche in un'ottica turistico/ricettiva o di sviluppo dell'agricoltura di qualità.

Segnalo i due siti internet dove trovare informazioni più dettagliate sulle due aree protette, curiosità, foto ed iniziative.

www.parcocollibriantei.it

www.parchivimercatese.it/ParcoCavallera.htm


Livia Borile