Finissage Le Città Magiche

Le Città Magiche di Ernesto Tavernari

La mostra retrospettiva di Ernesto Tavernari dal titolo "Le città magiche", allestita nella prestigiosa sede culturale di Cascina Roma a San Donato Milanese, inaugurata il 15 giugno, si chiuderà martedì 13 settembre alle ore 18.30 con una serata in cui verrà presentato il saggio "Ernesto Tavernari, il custode delle stelle" di Fabiola Giancotta.

La mostra si inserisce in una serie di eventi organizzati dalla commisione biblioteca del comune poiché tra i doveri istituzionali di un’Amministrazione Comunale, per la realizzazione di una politica culturale al servizio del cittadino, pensiamo vi debba essere anche lo spazio per ricordare degnamente artisti come Ernesto Tavernari, che hanno lasciato un segno profondo nelle vicende che segnano lo sviluppo di una grande città come Milano, attraversando le vicende artistiche del secolo scorso.

In occasione del centenario della sua nascita abbiamo voluto mettere in mostra quella parte dell’ opera pittorica degli ultimi anni della sua lunga vita, su cui l’autore si è spesso soffermato, che è molto importante per approfondire la dinamica della sua arte e del suo essere parte attiva del mondo attuale, organizzato sotto forma di città ormai problematiche , così visibile nella serie dei numerosi quadri dal titolo “Centro Città”.

E’ quindi con la soddisfazione di chi è riuscito a realizzare un sogno accarezzato da tempo dallo stesso artista, che tanti legami ha avuto ed ha con la nostra città, che è stata offerta per tutto il periodo estivo la possibilità di passeggiare attraverso le sue “Città Magiche” con “i palazzi piatti disposti, a volte a raggiera attorno ad un’ipotetica piazza senza prospettiva ….stereotipi di sé e della loro funzione pubblica” (Vinny Scorsone).

Questi dipinti elaborati negli anni maturi sono stati per lui certamente quasi un’ossessione per trovare nuove vie alla vivibilità dei nostri agglomerati urbani, attraverso un’ immaginazione originalissima, che trasforma una realtà a volte di un grigiore senza speranza, come certi non luoghi delle nostre città, in mondi di delicata fantasia, dove anche il “traffico urbano” riesce a diventare poetico. Tutto questo in un’ età in cui la verve creativa potrebbe venir meno, ma che in lui e in altri artisti che hanno coltivato a lungo la passione per l’arte riesce a dare frutti personalissimi arricchiti da un vissuto colmo di esperienze qualificanti.

Questo impegno totalizzante pone Tavernari tra i pittori delle avanguardie artistiche milanesi del ‘900, dopo gli studi di scenografia all’accademia di Brera, e lo vede realizzare molti affreschi che hanno illustrato le maggiori opere della Scala e molti luoghi d’arte in varie parti d’Italia, come alla Certosa di Chiaravalle. Verso la metà del secolo scorso inizia anche un personale percorso che allarga i confini della sua fama con mostre e monografie che ne fanno oggetto di interesse da parte di raffinati collezionisti e galleristi affermati nel nostro paese e all’estero, dove raccoglie anche numerosi premi ed è accolto in prestigiosi Musei.

La tecnica dell’affresco di cui è stato maestro ricercatissimo, è visibile nei suoi piccoli e grandi dipinti, che lui stesso chiamava “affreschi su tela”, dove i colori si stemperano in sfumature che richiamano la gentilezza del suo animo, che ha sentito il bisogno di esprimere un’estetica di toccante poesia, in cui è palpabile la gioia per la realizzazione del legame stretto tra l’artista e la sua arte.

Rivediamo oggi in questa retrospettiva tematica le sue ultime ribellioni alla realtà aggressiva che ci sommerge, come già applicata ad altri temi con trasfigurazioni che sono state di volta in volta inserite in spazi simbolici e surreali, ma sempre dettate da una personale visione del mondo nello sforzo di rompere le catene dei peggiori egoismi verso una nuova coscienza e una nuova conoscenza.

Maria Antonietta Porfirione Todaro
Presidente Commissione Biblioteca

Ernesto Tavernari alla Cascina Roma di San Donato Milanese

L-architetto-dei-pianeti.jpg

Ernesto Tavernari, figura certamente di spicco del Novecento italiano, è tra gli artisti contemporanei che ha attraversato tutto un secolo ricco di fermenti culturali e di innovazioni tecnologici legate in qualche modo all’arte. Fu infatti fra gli artisti protagonisti che firmarono alcuni esemplari dell’Alfa Romeo 156.

Ma la sua attività artistica inizia fin da giovanissimo. A 14 anni entra nel laboratorio di scenografia di “Bertini & Pressi” di Milano, contemporaneamente frequenta l’Accademia di Brera. Si lega nel periodo delle avanguardie artistiche a Giacomo Manzù, Aligi Sassu, Arturo Martini, Renato Birolli, Lucio Fontana etc. lui, di origini lucchese, trova a Milano una città aperta e disponibile ad accogliere esperienze di artisti eterogenei e provenienti da realtà molto diverse.

La sua notorietà cresce in maniera esponenziale al punto che la città di Milano gli affida la riorganizzazione del mobilio antico delle sale del Castello Sforzesco. Realizza interventi pittorici in affresco tra il 1937 e il 1939 a Quartu Sant’Elena, al Lido di Venezia, a Solaro (Sanremo), all’Eur di Roma e alla Certosa di Chiaravalle (Milano) e nel 1939 viene invitato ad esporre le sue opere alla Triennale di Milano.

Custode delle stelle”, nella sua “Città delle favole” la sua “Ludica, fabulante ironia”, è tale che, “Anche i pesci possono volare".

Firenze.jpgHo voluto mettere assieme questi titoli di alcune mostre realizzate da Tavernari perché in essi vi è il senso del suo mondo, del suo essere artista fino in fondo. Un uomo dall’animo “nobile” come se ne incontrano sempre più raramente. Oggi in particolare in cui “pescecani e caimani” hanno abbandonato: i primi gli oceani e i secondi, i putridi acquitrini trovando un nuovo habitat. La terra ferma. L’ho conosciuto nel 2002 in occasione di una sua mostra a Palermo. La sua età, a quel tempo, (91 anni) e la lucidità con la quale puntualmente raccontava fatti ed eventi della sua vita era sconcertante e ciò me lo fece apprezzare particolarmente. Ernesto Tavernari non fu un artista anomalo, burbero e scontroso come spesso accade il più delle volte, per darsi “un tono”. Lui al contrario spesso diceva: “amo raccontare fantasticare, sognare".

Con Ernesto abbiamo fatto poi un pezzo di strada insieme e non mancò mai ad una richiesta, a un momento di solidarietà, ad una mostra collettiva, fino al 2007 (Un albero per il Sahel), anno in cui è scomparso.

La mostra che si apre in questi giorni alla Cascina Roma quindi è il giusto riconoscimento ad un artista sempre disponibile, pronto a darsi agli altri con estrema generosità.

Una quarantina di lavori in esposizione per un periodo che copre circa 25 anni di pittura di dall’inizio degli anni Ottanta fino al 2006 con l’opera della serie “popolazioni aliene”, “L’architetto dei Pianeti” cm 70 x 50, un lavoro particolarmente interessante sotto il profilo compositivo: la luna, il giallo accecante del sole, questa figura imponente a metà strada tra un leone e una divinità Tiki polinesiana è forse l’ultima regalo che l’artista ha voluto lasciarci. Le sue opere come in un sogno senza contorni, sono sospese su inimmaginabili nuvole senza consistenza, città sgembe, riconoscibili dai palazzi che hanno fatto la storia di queste città: Verona, Firenze, Roma, Venezia sono presenti in questa retrospettiva curata da Maria Antonietta Todaro Porfirione per il comune di San Donato Milanese in occasione del centenario della sua nascita..

Francesco M. Scorsone

Città di San Donato Milanese
BIBLIOTECA CIVICA
“SIMONA ORLANDI”

“I martedì del libro”
a cura della
Commissione Biblioteca

a conclusione della Mostra
“Le città magiche” di Ernesto Tavernari

Presentazione del volume
Plumelia – almanacco interculturale 2011”
Ed. Sciascia

Sarà presente Fabiola Giancotti autrice del saggio
“Ernesto Tavernari, il custode delle stelle

contenuto
nel libro

Introdurrà:
M. Antonietta Porfirione Todaro

Martedì 13 Settembre 2011, ore 18.30

Cascina RomaPiazza delle Arti
San Donato M.se

Per informazioni, contattare tel. 02.52.772.310