Martina Franca compie 700 anni

10 Gen 2010 18:00
10 Gen 2010 21:00

HOMAGE TO MARTINA FRANCA, per i primi 700 anni da..... Milano
In occasione dei 700 anni di Martina Franca, domenica 10 gennaio 2010, a Milano, presso il Circolo della Stampa, tanti ed emozionati partecipanti hanno assistito al convegno “le città traino: MARTINA FRANCA”.

Il convegno è stato organizzato dall’Associazione Regionale Pugliesi di Milano con il Patrocinio del Comune di Martina Franca, della Basilica di San Martino, del Festival della Valle d’Itria, della Fondazione Paolo Grassi, della Fondazione Nuove Proposte Culturali e della Fondazione Lino Cassano.

Ha fatto l’intervento introduttivo il cavalier Dino Abbascià (presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano).

Brillanti relatori sono stati: l’avvocato Agostino Picicco (coordinatore presidenze di facoltà Università Cattolica), monsignor Franco Semeraro (rettore della Basilica di San Martino), il professor Franco Punzi (presidente del Festival della Valle d’Itria e della Fondazione Paolo Grassi), il dottor Franco Presicci (giornalista) e il professor Francesco Lenoci (docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Patriae Decus della città di Martina Franca).

Formulando sentimenti di amicizia e ammirazione sono intervenuti: Guido Podestà (presidente della Provincia di Milano), Manfredi Palmeri (presidente del Consiglio Comunale di Milano) e Alessandro Colucci (vicepresidente Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia).

In particolare, il professor Francesco Lenoci ha svolto la relazione “Martina Franca: cultura del traino, traino della cultura”. Ne riportiamo, qui di seguito, le conclusioni.

“Martina Franca  deve tornare ad essere, come nel Settecento, laboratorio di cultura.

Anche nel terzo millennio è la cultura che cambia il mondo, crea nuova mentalità, favorisce un nuovo stile. In un contesto che presenta nuove situazioni sociali, culturali ed economiche è quanto mai necessaria una nuova formazione globale, che attinga dalla ricchezza e dalla sapienza del passato, che consideri il presente e anticipi il futuro.

Uno dei segni più eloquenti della cultura è quello dell’andare incontro; non la pigrizia e la sedentarietà. Starsene freddi e morti non hai mai pagato: figuriamoci adesso! Dobbiamo istruirci. Occorre organizzarsi. Dobbiamo muoverci. Si fa  cultura anche coltivando relazioni interpersonali: la cultura unisce e favorisce incontri, che daranno frutti preziosi nella lunga consuetudine che ne seguirà. Lo dico da sempre: la cultura rappresenta un obiettivo per realizzare il talento delle persone,  dei giovani in particolare.

Martina Franca  deve diventare laboratorio di Pace, proseguendo senza tentennamenti lungo la strada contraddistinta dal monumento a Cristo Redentore, uno dei 20 monumenti eretti nello scorso secolo in nome della Pace in altrettante città italiane,  e dalla Basilica di San Martino, monumento Unesco messaggero di una cultura di Pace.

Concludo, quindi,  con un augurio: che grazie al volàno dei 700 anni Martina Franca, attualmente “città del Festival”,  diventi “città del Festival, della Cultura e della Pace”.

Ce la possiamo fare con . . . . l’impegno di tutti. . . . e l’aiuto di San Martino”.