San Pantaleo borgo in crescita sostenibile

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borgo san pantaleoUn giovedì verso mezzogiorno in un caldo inizio ottobre mi sono ritrovata in un'atmosfera sospesa e impalpabile, che non aveva nulla da invidiare alle ben più affollate e roventi giornate d'agosto, quando la deliziosa piazza di San Pantaleo si riempie di bancarelle per il frequentatissimo mercatino settimanale.

Con le sue colorate esposizioni di abiti esotici, di tessuti e pizzi antichi, di prodotti di un artigianato sapiente coltivato con amore è infatti capace di attirare un pubblico sempre più numeroso. Oltre agli abitanti di questa piccola frazione di Olbia, arrivano in quantità anche i turisti dalla vicina Costa Smeralda e i nuovi residenti  della rinnovata e sempre più attraente Città di Olbia, di cui ancora non si delinea la fine di una crescita esplosiva che in questi ultimi anni ne ha cambiato il volto.

Il sole quel giorno non aveva più i raggi a picco dell'estate, capaci di unificare i colori con riverberi abbacinanti, che in qualche modo appiattiscono i contorni delle case e delle splendide montagne che in questo scenario speciale le sovrastano e incombono su di esse. Ora invece ci permetteva di vedere stagliarsi nella limpidezza del cielo azzurro le immani colate granitiche eruttate dalla terra milioni di anni fa e scolpite dal maestrale della Gallura, che incorniciano la nuova vita di questo piccolo nucleo di case dalla tipica forma dello "stazzu" sardo, così essenziale nella sua sobria semplicità.

Piano piano in questi ultimi decenni, insieme alla realizzazione di un fenomeno unico come la nascita di un nuovo villaggio in riva al mare attorno ad un porto naturale che gli ha dato il nome di Porto Cervo ,ormai conosciuto nel mondo intero, si è sviluppato anche il piccolo centro di San Pantaleo, nonostante si trovi ad alcuni chilometri dalle splendide spiagge della costa come Rena Bianca e Razza di Junco.

Nato intorno alla sua chiesa, costruita per volere degli abitanti della zona nel 1903 nella tipica pietra locale, più recentemente è stato notato da stranieri in cerca di luoghi autentici e soprattutto da artisti che si sono installati nelle case che circondano la piazzetta dagli oleandri sempre in fiore, a cui si sono aggiunti negozi di infaticabili viaggiatori che portano le loro merci preziose dal mondo intero. Qui adesso non è difficile sentire parlare le più disparate lingue straniere insieme naturalmente al gallurese, che resiste a qualunque ondata d'invasione turistica, visto che gli abitanti della Gallura conservano la buona abitudine di parlare tra loro ancora e sempre in questa arcaica e difficilissima lingua praticamente incomprensibile al profano, ma anche a chi come me pratica la zona da oltre trent'anni.

Ma dalla commistione globalizzata e "ante litteram" di artisti, di cui molti stranieri arrivati da paesi europei in particolare del Nord, e di artigiani locali capaci di lavorare con maestria legno, pietra e ferro, famoso il ferro battuto dipinto, ma anche artisti della ceramica , come quella realizzata con il gres, e dei metalli e pietre preziose con cui preparano gioielli informali ma originalissimi, è nata una grande capacità di produrre oggetti oggi ricercatissimi.

In passato sono state certamente la ricchezza dei boschi e la posizione dominante all'incrocio di vie di comunicazione tra la costa e l'interno ad attirare i primi abitanti ma soprattutto la grande abbondanza di acqua pura che ancora adesso, commercializzata come acqua minerale di altissima qualità, e distribuita nelle fontanelle del borgo, è uno dei vanti della zona. Non si può certo passare da quelle parti senza andare a dissetarsi alle famose Fonti di San Pantaleo dove la bioacqua è particolarmente adatta anche ai bambini.

Questo "ombelico del mondo" si è così arricchito di visitatori amanti dell'arte anche grazie ad un ben orchestrato impegno per far vivere le sue viuzze e soprattutto la piazza dove ormai sono appuntamenti fissi gli eventi estivi, come la Festa della Grande Danza, di cui quest'anno si è celebrato il ventennale, che riunisce i più grandi ballerini classici italiani e stranieri per ricordare un evento luttuoso, l'incendio del 1989 avvenuto nella vicina zona di Portisco, di cui si vuol mantenere vivo il ricordo come testimonianza di rinascita e di vita e per promuovere il rispetto dell'ambiente.

Non mancano altre iniziative e sagre come quella del Palio degli asinelli che con i loro cavalieri si battono per i Comuni Galluresi, e naturalmente gli immancabili mercatini artistici e di qualità dove si possono trovare anche tutti i prodotti di nicchia della Gallura. A queste già ben conosciute manifestazioni si è aggiunta l'ultima estate anche quella culinaria proposta il sabato sera dalle donne di San Pantaleo che cucinano le loro ricette di famiglia per il piacere degli ospiti estivi, in sintonia con la grande tradizione della famosa ospitalità sarda.

Alla ricerca di una qualità di vita autentica come pure di un contatto con una natura verdeggiante e rigogliosa è nata una richiesta di acquisto di case per assicurarsi vacanze speciali così vicine allo splendido mare della Costa Smeralda e dell'arcipelago della Maddalena, ma fortunatamente questa crescita urbanistica riesce comunque a riprodurre le caratteristiche originarie del villaggio e le case che stanno sorgendo intorno al piccolo nucleo iniziale ripropongono l'uso del granito e del ginepro come pure il rispetto per le forme semplici del borgo.

Ma per chi si accingesse, incuriosito, a visitare San Pantaleo e soprattutto a sedersi ai tavolini della sua piazza per godere il sereno via vai della persone che lì si danno appuntamento per ritrovarsi in amicizia ad assaggiare un fresco e profumato vermentino o una preziosa vernaccia, con fettine di pecorino più o meno stagionato e di salame aromatizzato a dovere su un piatto di pane carasau, le sorprese su quanto può offrire questo piccolo angolo gelosamente nascosto nel cuore delle montagne non sono ancora finite e val la pena di cercarle per il piacere del corpo e dell'anima.

Partendo da San Pantaleo, magari attraverso strade bianche che si snodano in una macchia mediterranea incontaminata, verso alture dominanti il mare della costa, da cui si godono fantastici tramonti, si potranno scoprire racchiuse in uno scrigno naturale nuove e straordinarie realtà ricettive. Esse sono molto apprezzate perché improntate ad un turismo sostenibile da chi sa scegliere la qualità di una vacanza capace di abbinare il rispetto della natura, la cura del corpo, il rilassamento della mente e il godimento per la bellezza che solo chi ha molto viaggiato, conosciuto e vissuto intensamente può essere in grado di realizzare, come sintesi finale di una grande tensione all'eccellenza.

E lì è possibile trovare tutto questo.

 

Maria Antonietta Porfirione Todaro

Consigliere Planet Life Economy Foundation