La rinascita delle Marche: in mostra il meglio del patrimonio artistico

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Il progetto "Mostrare le Marche" è un'iniziativa ragionata e fortemente voluta per porre un accento speciale e una forte speranza di rinascita del territorio che vuole guardare al domani mentre lavora alla ricostruzione del tessuto territoriale, sociale, culturale e storico-artistico.

Mostrare le Marche - Italia Meravigliosa

Il progetto "Mostrare le Marche" nasce  nel 2017, non appena è stata superata la fase critica post sisma di tutela e salvaguardia della vita delle persone e del recupero del patrimonio artistico drammaticamente danneggiato,  e si articola e sviluppa per tutto il 2018 ponendo un forte accento sulla speranza di rinascita di un territorio che vuole guardare al domani mentre lavora alla ricostruzione del tessuto territoriale, sociale, culturale e storico-artistico.

"Le Marche sono una regione in mostra per tutto il 2018", si potrebbe riassumere così il progetto espositivo regionale che in tutto l'anno porterà nei luoghi più affascinanti delle Marche diverse iniziative d'arte, un percorso imperdibile ed un vero e proprio tour alla ricerca della bellezza, nato con l'intento di far conoscere l'immenso patrimonio artistico del territorio e promuovere la riscoperta di grandi artisti che, con le loro opere, hanno reso particolarmente ricca l'offerta culturale della regione

Il territorio marchigiano nel corso del 2018 ospiterà 3 mostre di grande rilievo.

FErmo - Nicola Ulisse madonna con bambino

A Fermo, nella Chiesa di San Filippo, si terrà la rassegna "Rinascimento a Fermo: Tradizione e avanguardie, da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli". La mostra si aprirà  ad  aprile e terminerà a  settembre. La città di Fermo, orgogliosa nei tempi antichi della sua posizione preminente in territorio Piceno, capoluogo di una circoscrizione ecclesiastica vastissima, ebbe nel Quattrocento un rilievo assai originale nelle vicende dell'arte marchigiana e conobbe una molteplicità di episodi artistici ed una miriade di committenti che desiderarono fortemente, ed ottennero, oggetti pregevoli che hanno perpetuato la loro fama e soprattutto la loro memoria.  La mostra affianca le opere degli artisti operanti sul territorio in questa età dell'oro attraverso le opere d'arte (dipinti e miniature, sculture, oreficerie, ceramiche e tessuti) conservate ancora oggi nel territorio e rimpinguate da prestiti richiesti ad altre sedi.

Matelica visione di interno

A Matelica il focus dei visitatori verrà  attratto da una considerevole rassegna espositiva: "Milleduecento. Civiltà figurativa fra Marche e Umbria al tramonto del Romanico". La mostra sarà visitabile da marzo a settembre.  La  mostra vuole essere anche un atto di storia dell'arte, che prova a spiegare perché intorno al 1200, tra Umbria e Marche, il linguaggio figurativo si trasforma così sensibilmente verso un naturalismo di grande potenza plastica, e perché l'arte guida, in questo tempo e in questi luoghi, sia costituita dalla scultura in legno policromo, protagonista che schiaccia una scultura monumentale pressoché inesistente, o comunque assai meno caratterizzata quanto a propositività. Arte che invero propone un concerto tra le arti, ponendosi come crocevia tra scultura, pittura, arti preziose. A guidare questo progetto è soprattutto la convinzione che le opere d'arte non parlino soltanto di sé stesse e dunque non siano solo una gioia per gli occhi; ma parlino soprattutto degli uomini che le hanno volute, fabbricate e vissute, e dunque rappresentino un contributo insostituibile alla formazione di una civiltà, che a sua volta si esprime attraverso le loro forme.

Ascoli Cola dell'amatrice assunzione della vergine

Ad Ascoli, da marzo a luglio,  si terrà la mostra "Cola dell'Amatrice pittore eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello".

Dalla Pinacoteca Civica, che già ospita alcuni delle opere più rappresentative di Cola dell'Amatrice, il percorso espositivo si allarga ad altri luoghi della città di Ascoli Piceno legati alla presenza del pittore di Amatrice: l'antico capitolo del complesso monumentale di San Francesco, dove da poco sono stati ricollocati gli affreschi vetero testamentari che erano stati strappati  a metà degli anni Cinquanta del Novecento, ospiterà la sezione dedicata alla grafica, mentre nel refettorio del convento dell'Annunziata, oggi sede della Facoltà di Scienze dell'Architettura dell'Università degli Studi di Camerino, sarà possibile ammirare l'affresco di Cola raffigurante la "Salita al calvario".

Cola dell’Amatrice, Istituzione dell’Eucarestia, 1519. Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica. Tavola, cm 280 x 315
Cola dell’Amatrice, Istituzione dell’Eucarestia, 1519. Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica. Tavola cm280x315

Grazie ad un accordo con l'ANCI, la mostra sarà anche l'occasione per procedere al restauro di alcuni dipinti su tavola ed affreschi di Cola dell'Amatrice danneggiati dal sisma . La mostra intende anche mettere in evidenza l'attenzione di Cola per l'ambito della scultura , in particolare per l'attività di Saturnino Gatti e degli altri maestri abruzzesi, le cui opere in terracotta policroma dialogheranno con i dipinti del Filotesio. L'attività dell'artista si è espressa in tutta la vasta area appenninica interessata dai recenti eventi sismici: Amatrice, l'Aquila, Ascoli Piceno, Force, Città di Castello rappresentano i vertici di un territorio gravemente segnato dai crolli e dai danni subiti dal patrimonio culturale.

La mostra di Ascoli Piceno intende riaffermare il valore identitario di queste opere d'arte per una comunità che rischia di vedere dispersi i valori storici, sociali e culturali sui quali si fondava la propria realtà, offrendole la possibilità di dare il via ad un riscatto morale che l'aiuti a risorgere dalle proprie ceneri.

Mario Mestri - Redazione Italia Meravigliosa