Bobbio, città d'arte testimone del tempo

Bobbio, un luogo dove spazio e tempo, ancora oggi, sembrano sospesi in una realtà a sé. Una culla immersa nelle meravigliose colline dove il fiume dolcemente traccia il suo percorso per giungervi. Una terra che elargisce i suoi preziosi doni: fonti naturali di acqua sulfurea sgorgano generosi.

Terra di confine tra Liguria Lombardia e Piemonte, dimora di antichi popoli, Celti Longobardi Franchi, Galli, Romani. Segni remoti, di inestimabile valore sono rintracciabili sulla cima del monte Logo, dove svariati reperti, espressioni celtiche e druide,  sono emerse per testimoniare vite passate.

Bobbio, una città che riflette un meraviglioso passato di città cosmopolita e valle più bella del mondo, come venne dipinta da Ernest Hemingway.

Tra mistero, antichi codici e visibili segni di un passato straordinario, Bobbio è stata testimone e complice di passaggi epocali che hanno segnato il corso degli eventi storici. In passato meta di pellegrini, Re e Regine, ha saputo raccogliere l’identità di popoli differenti con bandiere e culture diverse tra loro; l’attento visitatore può scoprire segni e simboli di una città medioevale che dal 600 d.c., grazie alle opere del celtico monaco irlandese Colombano, oggi Santo protettore della Città, d’Europa e dei motociclisti,  è stata il fulcro culturale artistico - religioso e grembo materno della stessa identità europea.

Bobbio dal 614 d.c. crocevia di importanti scambi commerciali legati alla presenza della Via del Sale che univa Piacenza a Genova, una valle transitata non solo da mercanti, ma anche da numerosi pellegrini diretti verso Roma e Gerusalemme, successivamente al dominio dei Franchi, verso i più noti Santuari: Mont Saint Micelle (Francia), Sacra di San Michele, in Val di Susa (Piemonte) da cui proveniva il monaco Giona, che trascrisse la vita del monaco Colombano ed infine Monte Gargano.

Bobbio, guardiana silenziosa, culla contesa, custode di un antico sapere. In passato fulcro del fiorente ordine monastico fondato da San Colombano e sede della più prestigiosa biblioteca europea e di uno Scriptorium tra i più noti nell’occidente cristiano, da cui sono stati prodotti: cronache, trattati poesie, Codici Minati e vangeli apocrifi ed i più antichi manuali di Liturgia.

Musa ispiratrice del romanzo “Il nome della rosa” (la gloriosa e misteriosa storia dello Scriptorium, ispirò lo scrittore e storico Umberto Eco) Bobbio, uno dei borghi più belli d’Italia fatto di storia arte cultura, case, mulini a ruota,vie strette, piazze, campanili e persone. Una “tela” naturale dove terra e cielo dipingono paesaggi suggestivi.

Oggi meta di registi e attori, musicisti, pittori, la città ha ospitato e dato i natali a celebri personaggi. Bobbio “un’espressione artistica” di rara e misteriosa bellezza, un invito a scoprirla….

Testo tratto dal Volume TREDICI CHILOMETRI di Francesca Poggioli
Foto di Roberto Perini e Monika Rossi